ALLA RICERCA DI SIMURG – IN VOLO VERSO LA ROTTA BALCANICA
(Documentario / Italia / 2021 / 90’)
Venerdì 31 gennaio – ore 20.30
Il regista sarà presente in sala
In collaborazione con Collettivo Rotte Balcaniche Alto Vicentino e Il Mondo nella Città
Il viaggio, forse utopico, di un gruppo allargato di artisti che attraverso la musica e il canto, come uccelli in stormo, creano occasioni di sensibilizzazione al fenomeno migratorio, con particolare attenzione alla rotta balcanica. Una grande carovana della musica che di tappa in tappa, di concerto in concerto, si sposta dal Veneto al Friuli fino ad arrivare nel cuore di Sarajevo e portare in città e all’interno dei campi profughi di Blažuj e Ušivak la propria presenza musicale: la musica e il canto come strumento di conoscenza e di incontro tra umanità e culture in movimento, ma anche testimonianza viva di chi ha vissuto esperienze analoghe e in Italia fa parte del coro multietnico “Voci dal Mondo”.
SCONFINI – in viaggio tra mondi presenti
Recensione
Il coro Voci dal Mondo di Mestre è musica, auto mutuo aiuto e molto «più che un coro multietnico», come spiega la direttrice Giuseppina Casarin. Fondato nel 2008 per iniziativa di un gruppo di operatori di strada, negli anni ha praticato una serie di «reti di interdipendenza» che ricordano i contemporanei movimenti politici dal basso. Con un processo naturale, infatti, il ruolo di mediazione degli operatori di strada è stato via via svolto dagli stessi coristi che offrendo ospitalità nelle proprie case o supporto per la ricerca di un lavoro, hanno aiutato molte persone migranti coinvolte nel laboratorio musicale. Così da quelle forme spontanee di «tutoraggio» sono nate in seguito collaborazioni con la Asl, i Servizi Sociali, la Caritas, le associazioni culturali e sindacati, mentre i membri sono diventati una numerosa e variegata comunità comprendente anche diverse persone con disabilità.
L’onda accogliente di queste voci è giunta fino a Sarajevo, nelle giornate dall’11 al 14 agosto, con un’opera musicale dal titolo Alla Ricerca di Simurg, liberamente ispirato a Il verbo degli Uccelli, testo Sufi del mistico persiano Farid Ad-Din ‘Attar, risalente al XII secolo, su cui il coro ha riflettuto insieme alla scrittrice Susanna Bissoli, che fin dall’inizio segue lo sviluppo creativo di questo viaggio. Il verbo degli Uccelli narra di uno stormo che parte per un viaggio alla ricerca di Simurg, «un dio capace di placare la confusione che è nel mondo, o almeno così credevano gli uccelli» . Alla fine del loro volo scoprirono che Simurg era uno stagno in cui potevano rispecchiarsi, un’allegoria mistica dell’intrinseco potenziale di ogni essere vivente, come la Torre Preziosa del Sutra del Loto in cui si immedesimò Abutsu-bo.
Così lo «stormo» da Mestre ha fatto tappa a Sarajevo, circa settanta persone, provenienti da tre progetti musicali condotti, fra Veneto e Friuli, dalla maestra Casarin, Voci dal Mondo, Cicale e Canto Spontaneo uniti insieme per la creazione della Carovana della Musica – Alla ricerca di Simurg. L’obiettivo di questo percorso in fieri è percorrere a ritroso l’ultimo tratto della rotta balcanica, per portare l’attenzione sulle impietose condizioni di vita delle persone che attraversano le montagne, spesso senza vestiti e scarpe, vittime di respingimenti illegittimi e vessazioni da parte della polizia di confine tra Croazia e Bosnia (Report Amnesty 2020). La carovana della musica Alla ricerca di Simurg ha inoltre portato nei campi profughi bosniaci di Ušivak e Blazuj, un dono concreto e singolare, circa centocinquanta strumenti musicali raccolti durante i concerti in Italia e donati dal pubblico. Potrebbero apparire beni non essenziali, eppure come ha testimoniato Primo Levi in Se questo è un uomo, sopravvivere non è solo nutrirsi o dissetarsi. Quando tra le fatiche del campo di concentramento, cercava di trasmettere al giovane Jane l’armonia dei versi di Dante nel Canto di Ulisse affermava: «per un momento, ho dimenticato chi sono e dove sono». L’arte, la letteratura e la musica non sono superflui nei contesti di fragilità, questo è il senso del viaggio della carovana, espresso chiaramente nella sua pagina web «Una coperta per il freddo, il pane per la sopravvivenza, la musica e il canto per sentirsi persone».
Luciana Manca, ilmanifesto.it