CAPRI REVOLUTION
05, 06, 07 febbraio 2019
Siamo nel 1914, l’Italia sta per entrare in guerra. Una comune di nordeuropei ha trovato su quest’isola il luogo ideale per la propria ricerca nella vita e nell’arte. Ma l’isola ha una sua propria e forte identità, che si incarna in una ragazza, una capraia il cui nome è Lucia (Marianna Fontana). Il film narra l’incontro tra Lucia, la comune guidata da Seybu (Reinout Scholten van Aschat) e il giovane medico del paese (Antonio Folletto).
Scheda tecnica
Titolo Originale
Capri Revolution
Regia
Mario Martone
Paese, anno
Italia, Francia,2018
Genere
Drammatico
Durata
122'
Sceneggiatura
Mario Martone, Ippolita Di Majo
Fotografia
Michele D'Attanasio
Colonna sonora
Apparat, Philipp Thimm
Montaggio
Natalie Cristiani, Jacopo Quadri
Interpreti
Marianna Fontana, Reinout Scholten van Aschat, Antonio Folletto, Jenna Thiam, Lola Klamroth
Anticipazioni
La storia – sceneggiata ancora una volta da Martone insieme alla moglie, Ippolita Di Majo – prende spunto dalla vita di Karl Wilhelm Diefenbach, artista, pacifista e nudista tedesco che, in veste di pittore, si distinse come esponente indipendente del movimento Art Nouveau e del Simbolismo. Martone ha scoperto i quadri dell’artista accidentalmente, opere rimaste per la maggior parte nell’isola dove Diefenbach ha trovato la morte nel 1913, collocate tutte presso la Certosa di San Giacomo, ove è stato costruito un museo a lui dedicato.
«In effetti, si tratta della conclusione di una trilogia. L’idea centrale rimane la ribellione, che è il cuore, la fonte di energia della modernità. I due precedenti (film) erano frutto di una documentazione rigorosa… Qui abbiamo inventato… abbiamo creato un fantasma che ci permettesse di percorrere liberamente il Novecento, nelle sue aspirazioni più affascinanti e pericolose: cambiare l’arte, cambiare la vita».
(http://www.sentieriselvaggi.it)
È nelle sfumature del contrasto fra natura e progresso che Mario Martone cerca i sogni dei giovani che hanno iniziato a inebriarsi degli ideali di libertà della rivoluzione che fermentava: Gor’ki e Lenin a Capri, l’insediamento della scuola di partito che fu tra i circoli rivoluzionari più attivi per gli espatriati della Russia e l’arrivo sull’isola dell’energia elettrica.
Il film prende spunto dalla comune che il pittore Karl Diefenbach creò a Capri all’inizio del Novecento. Nel film tutto viene rielaborato con la più totale libertà: l’azione si sposta più avanti, alla vigilia della prima guerra mondiale, e il protagonista lascia la vecchia pelle del pittore spiritualista Diefenbach per tramutarsi in un giovane artista performativo, la cui filosofia deriva dai concetti che verranno elaborati molti decenni più avanti da Joseph Beuys. Di Diefenbach era interessante soprattutto la scelta di praticare l’arte dentro una radicale rivoluzione umana, in cui il rapporto con la natura diventa centrale. Le scelte compiute in anni lontanissimi dalla comune di Capri, come da quella di Monte Verità in Svizzera, parlano direttamente al nostro tempo, in cui la questione di che senso dare al progresso e al rapporto tra uomo e natura è centrale per la sopravvivenza stessa degli esseri umani.
(commento del regista)