CHI SEGNA VINCE
(U.S.A., Gran Bretagna / 2023 / Commedia / 97’)
05, 06, 07, 08 febbraio 2024
Dopo la clamorosa sconfitta subita nel 2001, quando la nazionale di calcio samoana ha perso 31-0 contro quella australiana facendo registrare la peggior batosta di sempre del calcio internazionale, la squadra si affida un allenatore americano: Thomas Rongen. Riuscirà a risollevare il morale della squadra, dare ai giocatori fiducia in se stessi, e farli partecipare alle qualificazioni per la Coppa del Mondo del 2014.
Recensione
Altro piccolo tassello di una filmografia votata per DNA culturale e poetico all’assoluta inclusione, Chi segna vince è una cartolina affettuosa e fin troppo sgangherata da un mondo davvero altro, distante in tutti i sensi dal turbinio del capitalismo, compreso quello sportivo.
Riposta in un cassetto la divisa hitleriana e salutati almeno per il momento i bellimbusti della Marvel, Taika Waititi prosegue lungo il suo sentiero luminoso, tenendo fede a una poetica melting pot, multicolor, chiassosa, ridanciana, ma anche drammatica, commovente, a volte persino misurata. Film sportivo che sostanzialmente si disinteressa della messa in scena della performance calcistica, Chi segna vince replica una struttura classica, vista e stravista: allenatore in crisi alle prese con una squadra improbabile e un traguardo apparentemente irraggiungibile.
A Waititi interessa mettere in scena la comicità che scaturisce dalla goffaggine dei calciatori samoani e il contrasto che si crea prima coi modi bruschi di Rongen (un Fassbender insolitamente sopra le righe, quasi cartoonesco, ma anche in questa dimensione abbonato alla sofferenza) e poi con l’emergere dei traumi rimossi. Ed e qui, nel repentino cambio di tono, in un detour drammatico sufficientemente mascherato per buona parte del film, che Chi segna vince trova la sua ragion d’essere. Sconquassato, bizzarro, fin troppo leggero e sguaiato, il film trova il suo senso e la sua aderenza alla cultura samoana (e a un calcio libero e sano) con l’implosione di Rongen e la sua rinascita.
Da Enrico Azzano, Quinlan.it