FREMONT
(U.S.A. / 2023 / Drammatico / 84’)
Mercoledì 24 luglio, ore 21.30
Anfiteatro di Palazzo Toaldi Capra
via Pasubio, 52 – Schio (VI)
In caso di maltempo gli spettacoli saranno annullati.
Recensione
Costretta a lasciare il nativo Afghanistan dopo il ritorno al potere dei Talebani, Donya, che lavorava come interprete per l’esercito americano, si ritrova in California con un impiego presso un’azienda che produce biscotti della fortuna per i ristoranti cinesi della zona. La ragazza cerca di costruirsi una vita lontana da casa, arrivando a ottenere l’incarico di scrivere i bigliettini all’interno dei biscotti e potendo contare su alcuni connazionali e uno sparuto gruppo di amici del luogo. Eppure c’è qualcosa che la tiene sveglia la notte, e la spinge a cercare aiuto nella terapia.
Lo fa attraverso la storia di Donya, che nel vissuto autentico dell’attrice principale Anaita Wali Zada (anche lei ha dovuto lasciare il paese e il lavoro in TV nel 2021) mette in risalto il tema dell’Afghanistan, delle difficoltà dell’immigrazione, e dell’ingiusto destino di tante figure che hanno pagato a caro prezzo la loro collaborazione con le forze americane nel corso degli anni.
Tutto ciò rimane però sullo sfondo, perché Fremont non è un dramma che prende di petto il reale, e alle amarezze della vita e della Storia preferisce alludere soltanto. Sta al volto della protagonista tenerle vive per lo spettatore mentre cerca di negoziare i termini di una nuova esistenza in un’America curiosa e un po’ bizzarra.
Un mondo dal ritmo lento e molto malinconico, con le persone che sembrano isole. La collettività la si vede quando gli individui vengono raggiunti dal filo rosso rappresentato dai messaggi nei biscotti, unico modo di trascendere la prossimità immediata; anche Donya per esasperazione ci proverà, nascondendo un appello speciale tra le tante massime filosofiche – non troppo propizie né troppo nefaste, non troppo originali né troppo ovvie – che si trova a inventare.
di Tommaso Tocci, mymovies.it