GAGARINE - PROTEGGI CIÒ CHE AMI
Youri, 16 anni, ha vissuto tutta la sua vita a Gagarine Cité,
un vasto progetto di alloggi popolari in mattoni rossi nella periferia di Parigi. Ha sempre sognato di diventare un astronauta. Ma quando trapelano i piani per demolire il complesso immobiliare, Youri si unisce alla resistenza. Con i suoi amici Diana e Houssam, intraprende una missione per salvare Gagarine, trasformando la proprietà nella sua “astronave” prima che scompaia nello spazio per sempre.
Recensione
Liatard e Trouilh realizzano un film fantascientifico ed anche estremamente poetico e umanissimo, una sorta di racconto di formazione di un ragazzo che vive in un guscio, una grande nave madre; l’odissea di Youri è un percorso tra corridoio e corridoio, di casa in casa, una missione che mira alla salvezza della sua Casa e poi alla sua. L’opera nasce dalla necessità urgente di testimoniare la fine di un’era e insieme di andare oltre – il rapporto tra le storie di Youri e Jurij, i colori (il rosso, il bluastro) e i mondi ricostruiti dal ragazzo all’interno dell’edificio -, la storia respira grazie alle testimonianze degli abitanti del quartiere che hanno generato anche un documentario oltre che questo film. Di minuto in minuto quella del protagonista non è più un’idea assurda, una follia, non è l’ultima spiaggia di un disperato ma si fa possibilità, pensiero ribelle, pieno di speranza. La vita dentro una stanza squarciata è in bilico tra spazio onirico, fantasmagorico e realtà, e ognuno di questi piani si compenetra con l’altro. Youri e Jurij sono molto più simili e vicini, i loro mondi sono quasi gli stessi: l’astronauta si libra in assenza di gravità nell’abitacolo della navicella così fa il ragazzo che tenta di salvare il suo mondo, fasciato in una tuta spaziale, come il primo conosce ogni cosa del suo habitat così l’altro. Entrambi hanno una missione, entrambi fanno di tutto per portarla a termine.
Gagarine – Proteggi ciò che ami è un film intenso e poetico in cui disperazione e speranza vivono assieme. Quasi contemporaneo al film I Miserabili (2019) di Ladj Ly respira però di un sentimento opposto, tanto guerrigliero e oscuro è il film di Ly quanto Gagarine – Proteggi ciò che ami vive di un affascinante e immaginifico dualismo tra spazio e terra, distruzione e costruzione, primo uomo sulla luna, “ultimo sulla terra”, sgombro di un complesso, sgombro di un campo rom. Il film di Liatard e Trouilh è un chimerico inno di vita e di sogno, di spazio e stelle, di ribellione e canto da parte di un ragazzo che vive una favola urbana estremamente terrena ma che qui sa di “altrove”. La storia di Youri non è banale nonostante purtroppo storie come la sua tocchino molti, a colpire sono il modo in cui il giovane si senta appartenente a quel luogo quasi fossero legati da un cordone ombelicale e al tempo stesso il modo in cui si parla di una comunità intera, smantellata senza pietà. Gagarine – Proteggi ciò che ami è un’opera di umanità disarmante in cui la vita brilla luminosa, proprio come le stelle nel cielo, in ogni piano, stanza, antro, anche tra le macerie, anche quando l’unica parola sembra essere distruzione.
La pellicola di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh è uno straordinario viaggio visivo nell’utopia ed è uno di quei film che servono a ricordarci che si può vincere contro il potere solo facendo squadra, per assistere insieme a uno spettacolo come quello finale che solo la settima arte può dare: un sogno nel sogno. Un’ulteriore conferma, se mai servisse, sullo stato di salute del cinema francese che non cessa mai di stupire.
Eleonora Degrassi, www.cinematographe.it