GOOD TIME
Mercoledì 11 luglio - ore 21.30
Anfiteatro di Palazzo Toaldi Capra
via Pasubio, 52 – Schio (VI)
In caso di maltempo gli spettacoli saranno annullati.
Dopo che una maldestra rapina in banca fa finire in prigione il fratello minore, Constantine “Connie” Nikas intraprende una complicata odissea nei bassifondi della città nel tentativo, sempre più disperato e pericoloso, di fare uscire di prigione Nick.
Nel corso di una nottata carica di adrenalina, Connie si trova a lottare contro il tempo per salvare il fratello ma anche se stesso, consapevole che le loro vite sono appese a un filo.
Scheda tecnica
Titolo Originale
Good Times
Regia
Ben e Joshua Safdie
Paese, anno
U.S.A.,2017
Genere
Thriller, Drammatico
Durata
100'
Sceneggiatura
Ronald Bronstein, Joshua Safdie
Fotografia
Sean Price Williams
Colonna sonora
Oneohtrix Point Never
Montaggio
Ben Safdie, Ronald Bronstein
Interpreti
Robert Pattinson, Ben Safdie, Jennifer Jason Leigh, Barakhad Abdi, Buddy Duress
Recensione
Scorsese, per quel che concerne la rappresentazione urbana e metropolitana della notte così pulsante di psicosi, assurdità e ossessioni, rappresenta forse l’apice di questo conglomerato estetico, e in particolare una sintesi dedicata a New York. In Good Time, pellicola diretta dai fratelli Safdie, c’è tanto Scorsese, c’è tanta New York e c’è una notte come da tanto tempo non si vedeva. Le luci di semafori, lampioni, neon e di qualsiasi tipo di schermo inondano i primi piani, sempre strettissimi, come fossero uno sfondo fuori fuoco avvolgente e costante, con echi notturni direttamente da Taxi Driver. I colori dipingono e bruciano i volti che allo stesso tempo sono scavati grazie alle ombre prodotte; la città non ci abbandona mai, è sempre protagonista alla pari di Connie che vive la sua notte più difficile, folle e disperata. Connie ha poche ore per far uscire il fratello, Nick, affetto da un ritardo mentale e finito in galera dopo averlo aiutato in una rapina. Per dare ulteriore prova del proprio amore tutti i modi sono validi: farsi prestare soldi, o cercando di farlo evadere dall’ospedale in cui è ricoverato, oppure, meglio ancora, cercando di derubare un gruppo di spacciatori. Good Time è una sequela di situazioni in cui gli eventi precipitano sempre più, peggiorando le cose già pessime fin dall’inizio; la scrittura ricorda molto Fuori orario, in cui il tono comico si mescola con il tragico attraverso un incedere di sfighe senza sosta. Privo di quell’atmosfera kafkiana che avvolgeva la pellicola di Scorsese, Good Time al contrario mantiene un contatto con il reale sempre vivido, raccontando la storia di un gruppo di disadattati disperati privi di una propria indipendenza. Tutti ma proprio tutti i personaggi che Connie incontrerà durante la sua lunga nottata rendono conto sempre a qualcuno, che sia la madre o la nonna, senza una stabilità economica ed esistenziale che eviti loro di navigare a vista in quella periferia urbana che è la loro vita. Good Time è una corsa, avvolgente come le luci che dipingono le sagome di una sfortunata notte senza fine, e tumultuosa come il sound elettronico e sintetico che accompagna costantemente il viaggio di Connie. È una pellicola divertente per il suo incedere continuo di sventure, ma tragica per il realismo di un’umanità emarginata che cerca di fare fronte, spesso stupidamente, alla propria vita, vivendo giorno per giorno, notte per notte.