LA DOMENICA MUOIONO PIÙ PERSONE
(Argentina / 2025 / Commedia Drammatica / 73’)
Martedì 22 luglio, ore 21.30
Anfiteatro di Palazzo Toaldi Capra
via Pasubio, 52 – Schio (VI)
In caso di maltempo gli spettacoli si svolgeranno
al 1° piano di Palazzo Toaldi Capra, in Sala Affreschi.
La programmazione potrebbe subire variazioni.
Recensione
David, un trentenne sovrappeso, omosessuale e con una forte paura del volo, torna con rammarico alla sua Argentina nativa per partecipare al funerale di suo zio. Lì riallaccerà i rapporti con sua madre e la sua famiglia ebrea, mentre intraprende una ricerca attraverso Buenos Aires per placare la sua ansia tramite lezioni di guida, cure mediche economiche e cercando di dormire con qualsiasi uomo gli mostri un po’ di attenzione.
La domenica muoiono più persone è un racconto basato sull’esperienza personale del regista, e in particolare la morte del padre. Il film mescola con successo realismo, assurdità, commedia e dramma, che danno vita ad una splendida opera cinematografica.
Fin dalla prima scena, il pubblico capisce che lo attenderà un viaggio meraviglioso. Con una durata di soli 75 minuti, il debutto narrativo di Said è uno sguardo personale, irriverente e affascinante su cosa significhi essere un giovane ebreo gay argentino. Un’affermazione che è un po’ lunga e che nel film è ancora più pesante, come ci mostra il regista. Diretto e scritto da Said, che recita anche nel film nei panni del protagonista, David, La domenica muoiono più persone è il tipo di film che riesce a mostrarci un nuovo punto di vista e ad approfondirlo.
David è un personaggio atipico. È più alto di chiunque altro nella stanza, è grassoccio e in sovrappeso, è costantemente in uno stato di semi-veglia a causa dei sonniferi che prende per dormire. Tornando in Argentina, si riunisce con un assortito cast di personaggi, tra cui la madre ebrea, interpretata dalla leggenda del cinema argentino Rita Cortese, la famosa cantante argentina Juliana Gattas e l’ex moglie di Pablo Larrain, l’attrice cilena Antonia Zegers. Il protagonista torna a casa per il funerale dello zio ma apprende che la madre (Cortese) ha intenzione di staccare il respiratore del padre, l’unica cosa che lo tiene in vita dopo che è entrato in coma. Invece di affrontare la questione di petto, David continua a essere distratto, sia dagli eventi che si svolgono intorno a lui, sia dalla sua stessa sessualità frustrata. Said lo interpreta così bene che si spera quasi che il film duri di più solo per poter stare in sua compagnia più a lungo.
Le scene serie e quelle comiche si intrecciano senza forzature l’una con l’altra.
Pur trattandosi di un breve lungometraggio, il film segue i personaggi in un lungo arco narrativo e l’ipotetica crescita spirituale ed emotiva di David si coglie da piccoli gesti e sguardi delicati e non avviene in maniera esplosiva come nella maggior parte dei film attuali. È questo sviluppo discreto dei personaggi e delle loro relazioni che rimane impresso a lungo dopo aver visto il film.
E. Nina Rothe, www.eninarothe.com