LA MIA VITA CON JOHN F. DONOVAN
06, 07*, 08 marzo 2018
Proiezione di mercoledì 07/03 ore 22.15 in versione originale con sottotitoli in italiano.
A dieci anni dalla morte di una star della TV americana, un giovane attore ricorda la corrispondenza avuta con tale star in passato e l’impatto che quelle lettere ebbero sulle vite di entrambi.
Scheda tecnica
Titolo Originale
The Death and Life of John F. Donovan
Regia
Xavier Dolan
Paese, anno
Canada,2017
Genere
Drammatico
Durata
n.d.
Sceneggiatura
Xavier Dolan, Jacob Tierney
Fotografia
André Turpin
Colonna sonora
Gabriel Yared
Montaggio
Mathieu Denis, Xavier Dolan
Interpreti
Kit Harington, Natalie Portman, Jessica Chastain, Bella Thorne, Nicholas Hoult, Sarah Gadon, Susan Sarandon, Thandie Newton, Emily Hampshire, Michael Gambon
Recensione
Dopo “È solo la fine del mondo”, del prossimo film di Xavier Dolan, attualmente in fase di post-produzione, sappiamo qualcosa in più grazie ad una serie di fotografie scattate dal fotografo di scena Shayne Lavardière e diffuse in rete dal regista. Spiccano, in particolare, Kit Harington, Jessica Chastain, Nathalie Portman e Susan Sarandon in degli interni deliziosamente kitsch che evocano certe atmosfere di un film ben impresso nella nostra memoria, ci riferiamo allo splendido “In the Mood for Love” di Wong Kar-wai.
Intitolato “The Death and Life of John F. Donovan”, il settimo lungometraggio del regista canadese proporrà una riflessione sulla celebrità attraverso la storia di John F. Donovan (interpretato da Kit Harington), attore hollywoodiano di cui vengono divulgate le preferenze omosessuali, divenendo così il bersaglio prediletto di una rivista scandalistica per il tramite della sua direttrice (Jessica Chastain), determinatissima a sabotarne la carriera.
In attesa di conoscere ulteriori particolari — sul film è mantenuto uno stretto riserbo — , riproponiamo qui alcuni stralci di una celebre (non)intervista rilasciata da Xavier Dolan a L’Uomo Vogue nel dicembre del 2014 all’epoca dell’uscita di “Mommy”:
«La signora Dalloway disse che i fiori li avrebbe comprati lei.
Quindi, naturalmente, dissi che l’intervista l’avrei fatta io. Così siamo pari.
Avendone fatte parecchie ultimamente, credo di essere passato attraverso la serie completa delle possibili domande. Perciò, se mi viene data la possibilità di scegliere tra il condividere con voi la più strana delle mie avventure e spaziare su “come mi è venuta l’idea per ‘Mommy’”, preferisco affrontare il rischio di perpetrare il mio suicidio professionale mediante qualche centinaio di parole piuttosto che ascoltare me stesso rimasticare ancora una volta le stesse battute, sentendomi come una mucca che sta pascolando sullo stesso cespuglio da talmente tanto tempo da averlo ridotto a un potage di spinaci. Quindi, procediamo.
Caro lettore de L’Uomo Vogue, mi sovviene giusto appunto che Anne Dorval e io siamo in tour promozionale per “Mommy”. […]
La sera andiamo a un party dove vengo “iniziato” a un drink a base di whisky, il Gentleman. Piuttosto dolce, seducente… Il nostro angelo custode – una bella ragazza, un’attrice locale che si occupa di noi – ci offre degli shots. La tipa è davvero l’anima della festa e i suoi occhi sprigionano spudoratamente sesso. Anne tira in ballo il fattore età e il recupero problematico il mattino dopo. Ogni volta che ne beviamo qualcuno di troppo, la sento dire: “Mai più, né alcol né fumo…”.
[…]
Nessuno parla durante il tragitto verso l’aeroporto. Ancora una volta dobbiamo nascondere il nostro aspetto disfatto sotto molteplici strati di indumenti.
Arriviamo a Parigi. Anne parte per Montréal e io per Los Angeles.[…]
Perciò, la signora Dalloway disse che i fiori li avrebbe comprati lei e così fece Meryl dopo aver tamburellato le dita sul mento. E io dissi che l’intervista l’avrei fatta io. Avete visto, non vi ho detto nulla del mio film, ma adesso sapete chi lo ha fatto: un elettrone egizio-irlandese in cerca di risposte. E a questo punto preferisco che non mi rispettiate per i miei indecenti interessi piuttosto che spiegarvi perché “Mommy” è stato girato in formato quadrato (1:1, ndr). Odio i rettangoli e non ha senso intellettualizzare tutta la faccenda. Il viso di Anne sta così bene dentro il quadrato, lasciate perdere!
Baci.
Xavier Dolan, lunedì 24 novembre, California»
A cura di Giulia Dal Santo
L’intervista di X. Dolan si può leggere per intero sul sito Vogue.it
Xavier Dolan
Attore, regista, sceneggiatore, costumista, montatore, scenografo, doppiatore e produttore cinematografico canadese.
Firma il primo lungometraggio da regista, “J’ai tué ma mère”, nel 2008 a soli 19 anni.
Nel 2010 scrive, dirige e interpretata “Les Amours imaginaires”, presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2010, seguito da “Laurence Anyways” nel 2012, per il quale vince la Queer Palm al Festival di Cannes 2012. “Tom à la ferme”, suo quarto film, è stato presentato in concorso alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2013 vincendo il Premio FIPRESCI.
Con il quinto film “Mommy” (2014) si aggiudica il Premio della giuria, ex-aequo con “Adieu au langage” di Jean-Luc Godard, al Festival di Cannes.
Il 19 maggio 2016 presenta sempre al Festival di Cannes il film “È solo la fine del mondo”.
Nel 2018 è at- tesa l’uscita di “The Death and Life of John F. Donovan”, il suo ultimo film.