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LA PROMESSA DELL’ ALBA

un film di Eric Barbier (Francia / 2019 / Biografico Sentimentale / 131’)

sabato 30/03 - ore 20.00
domenica 31/03 - ore 15.30 e 18.00

Prezzi riservati ai Soci
Intero: 6,5 euro
Ridotto: 5,5 euro (over 65 anni, under 14 anni)

Prezzi al pubblico
Intero: 7 euro 
Ridotto: 6 euro (over 65 anni, under 14 anni)

Recensione

Quella di Romain Gary e di sua madre è la storia di un amour fou, incondizionato, fusionale che lo scrittore raccontò in uno dei suoi romanzi più belli e più celebri.
Uscito nel 1960 “La promessa dell’alba” è il ritratto di una donna pugnace, il racconto di un figlio letteralmente posseduto dalla madre e di una traiettoria epica che Éric Barbier restituisce con foga ed energia. La principale qualità del suo film è di aver colto il carattere ‘senza sosta’ di una donna bigger than life, lo slancio romanzesco che la guidava e che applicava al quotidiano, immaginando in grande il futuro del suo bambino.

La madre di Romain Gary aveva il senso della messa in scena e ne aveva fatto il motore della sua rocambolesca esistenza, spesa tra la Polonia e la Francia. A incarnarla sullo schermo è Charlotte Gainsbourg, mai così estroversa, che dispiega una forza fino ad oggi inesplorata e trova un ancoraggio al suolo e a un ruolo che invade letteralmente il film e la vita di un figlio che non lascia respirare un secondo. Silhouette solida e veemente a cui presta la replica il Romain Gary di Pierre Niney, che fatica a trovare una maniera coerente di interpretare il suo personaggio, divorato dall’amore di una madre che lo forza a diventare quello che aveva deciso che sarebbe stato. Ma quando lo trova, lontano da lei e nell’ospedale da campo dove affronta la febbre tifoide, il risultato è impressionante, una performance fragile e intensa, epica e intima che non trascura lo humour.

Accademico e illuminato da una luce aurea e passatista, La promessa dell’alba diluisce la passione divorante di una madre per un figlio in una serie di episodi, qualche volta bizzarri che sembrano esistere soltanto per provare il coraggio del protagonista e placare le attese materne. Pescando nella materia autobiografica, un amore debordante che aveva immaginato per il figlio le carriere le più folli, Babier traduce per lo schermo la storia di un uomo che ha deciso di fare della sua vita un’opera d’arte, rendendo giustizia a chi lo ha tanto amato.

Romain Gary diventerà davvero ambasciatore e scrittore, un autore dallo stile limpido, che scriverà un’ode a sua madre, ripercorrendo la loro relazione e poi i suoi amori, gli amici, la Resistenza, la guerra, la lotta per la giustizia e un mondo migliore. Un libro sulla solitudine dell’uomo davanti al proprio destino, sulla bellezza debordante della vita che l’autore ‘siglerà’ con una Smith & Wesson. Ma prima ci sarebbero stati gli aerei, le ambasciate, i premi letterari e le donne più belle. La promessa dell’alba è quella di un destino degno del grande schermo. Quarantotto anni dopo la versione di Jules Dassin (Promessa all’alba) sotto i bombardamenti e le scenografie opulente, Éric Barbier firma la sua, un onesto divertissement che non cerca sorprese estetiche e offre l’occasione allo spettatore di ritornare a leggere i romanzi di un ragazzo spinto troppo presto a farsi uomo virile ed eroico da una mamma accecata dall’amore per la sua creatura.

E La promessa dell’alba non dimentica mai di essere una storia raccontata da un mitomane, lui stesso sottomesso ai sogni stravaganti della madre. La forza emozionale del film deve tutto alle pagine di Gary, al lavoro degli attori e a un epilogo in cui il reale rivendica il suo posto e subentra accorato all’immaginazione.

Marzia Gandolfi (mymovies.it)