LA STANZA ACCANTO
(Spagna / Drammatico-Storico / 107')
Sabato 21 Dicembre – ore 18.00
Domenica 22 Dicembre – ore 16.00 e 20.30*
* Spettacolo in Versione Originale Sottotitolata in Italiano
Vincitore Leone d’Oro dell’81 Mostra del Cinema di Venezia
La stanza accanto è un film di cui è difficile dire perché dice tutto da solo, e con tale sublime eleganza e intelligenza da poter far sentire inopportuna qualunque parola in più.
Pedro Almodóvar ritrova Tilda Swinton ma non è sola, però, perché è una sfida che accoglie e condivide con Julianne Moore in uno scambio che di quadro in quadro si struttura e prende forma attraverso i dialoghi fittissimi che quasi senza soluzione di continuità accompagnano lo spettatore. Almodóvar racconta la storia di Martha e Ingrid, amiche di vecchia data, colleghe in una rivista d’avanguardia nella New York degli anni Ottanta, allontanatesi, come capita, senza motivo per via degli impegni e di come vanno le cose. Ingrid è diventata una scrittrice di successo, mentre Martha, reporter di guerra, è ora gravemente malata. Quando Ingrid lo viene a sapere va a trovare Martha in ospedale e le due si riavvicinano.
Recensione
La prima parte del film è uno di quei racconti à la Almodóvar, dove una chiacchierata tra vecchie amiche che si aggiornano sugli anni passati nel silenzio reciproco si trasforma in un racconto di funamboliche peripezie, con flashback che parlano di guerre, di abbandoni, di incendi, di figli, di amanti, di sesso. È la vita che esplode nei racconti di Martha, pallida e magrissima, che dal letto della clinica avvolta in ampi maglioni viola e blu o carezzata da eleganti giacche da camera, racconta a Ingrid quello che è stato. Martha sembra stare meglio, esce dall’ospedale, torna a casa ma non sarà così per molto. Con la consapevolezza che la fine è vicina, Martha sa ora definitivamente che cosa desidera: morire con dignità. Con l’aiuto di Ingrid. Dai racconti avventurosi che portano lo spettatore fuori dalla camera di ospedale per tuffarlo nel consueto sistema affabulatorio almodovariano in cui le storie hanno dentro altre storie. E qui Almodóvar compie il primo passo verso la sublimazione. Quando Martha lascia la clinica e torna a casa fermamente decisa a organizzare la propria dipartita, la messa in scena si fa infatti più sintetica e il melodramma viene silenziato, disinnescato. Il passato rocambolesco sparisce dalle immagini, niente più flashback, niente più storie, niente più tortuosità ma un lucido e metodico piano che prende forma circondato dei segni di quella vita dalla quale la donna sta per congedarsi. Mobili, oggetti, libri, taccuini, film, fotografie, scatole, buste, fogli, tutto nella casa è traccia e sedimento, memoria senza mai nostalgia: la casa è li, accogliente, avvolgente come un abbraccio discreto. Ma non è li che Martha può morire. Ci vuole un’altra casa e una altro passaggio della messa in scena verso un’ulteriore asciuttezza, verso un’ulteriore svuotamento, verso un’ulteriore essenzialità. Così Martha e Ingrid possono abitare insieme solo un nuovo spazio, uno spazio altro dove non c’è memoria, minimale ma non asettico, elegantissimo, ricercatissimo, ma dove nulla è personale o familiare: solo superfici, linee, vetrate, pieni, vuoti, dove i colori possono essere solo pieni, dove non ci sono sfumature, dove le porte possono essere solo aperte o chiuse, definitive. E dove la morte può diventare un magnifico quadro composto con precisa meticolosità al momento giusto.In quegli spazi che mutano, in quella scena che si asciuga, in quelle parole che dicono tutto senza mai pesare, Almodóvar trova il compimento di un vero capolavoro, una lezione di cinema, di regia, di messa in scena, di scrittura. La grande lezione di un maestro per nulla senile, ma capace come nessuno di parlare con umanità e magnificenza della vita e della morte dicendo tanto del mondo strambo in cui viviamo, di dignità e di diritti, di minacce e di speranza, di sofferenza e di bellezza, di amicizia e di condivisone, di responsabilità e di empatia, di rispetto e di autodeterminazione.
Chiara Borroni, www.cineforum.it