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LA STRANEZZA

un film di Roberto Andò

Mercoledì 28 giugno, ore 21.30

Anfiteatro di Palazzo Toaldi Capra
via Pasubio, 52 – Schio (VI)

In caso di maltempo gli spettacoli saranno annullati.

Recensione

Il cinema ed il teatro non sono cose troppo diverse nel lavoro di Roberto Andò, ed in questo film si baciano, con delicatezza, fino a restare contaminati da una sola ispirazione. L’ispirazione. È quello che cerca Luigi Pirandello, storie e personaggi che lo perseguitano, affollano la sua testa, cercano un ruolo. Semplici fantasmi nati dalla fantasia dell’autore, spesso abortiti, condannati a girare a vuoto prima di trovare posto nel mondo e farsi materia di sogno e ricordi.
Gli umori si inseguono, dalle risate nasce il pianto, e la leggerezza del racconto si stende ora qui ora là. Servillo (già diretto dal regista in altre due occasioni, Le confessioni e Viva la libertà) stavolta non interpreta la parte dell’istrione, è più dimesso, riflessivo, e lo stesso dicasi per Ficarra e Picone che offrono una performance tragicomica. Dentro il microcosmo del palcoscenico sono presenti tutti gli aspetti fondamentali dell’esistenza, i successi e le delusioni.
Lo sguardo di Andò gioca con le ossessioni, la passione, l’idolatria, attraverso pareti mobili ed eteree, crea una sorta di dormiveglia su un piano che contiene finzione e realtà fino a fonderli. L’arte rompe ogni schema, rende ogni etichetta convenzionale, distrugge i distintivi e le rivalità, cancella l’idea di polverosi professori a distribuire premi. Ascolta il respiro e la saggezza della tradizione, le superstizioni, osserva la banalità, poi osserva il processo di trasformazione del materiale umano nella sua forma sublime. La stranezza è un film che parla a tutti, con leggerezza ed umiltà, di un processo creativo, e costruisce un quadro verosimile, dimostrando come ogni storia possa essere raccontata. Basta scegliere le persone giuste per farlo.
Antonio D’Onofrio www.sentieriselvggi.it