LORO 2
sabato 19/05 - ore 20 e 22.15
domenica 20/05 - ore 16.00, 18.00 e 20.30
Prezzi riservati ai Soci
Intero: 6,5 euro
Ridotto: 5,5 euro (over 65 anni, under 14 anni)
Prezzi al pubblico
Intero: 7 euro
Ridotto: 6 euro (over 65 anni, under 14 anni)
Recensione
Dopo una prima parte in cui Paolo Sorrentino si è basato essenzialmente su Loro, adesso il regista napoletano completa il suo grande capolavoro spostando finalmente l’attenzione su di Lui, sul Silvio Berlusconi che egli ha deciso di rappresentare, senza pregiudizi, armato solamente da una bellezza artistica a tutto tondo che ben combacia con quella filosofia esistenziale capace di dilagare a ogni livello della classe sociale, tenendo in sospeso i punti interrogativi di qualsivoglia generazione. Sorretto dalla nitida fotografia di Luca Bigazzi e da location scenograficamente imbattibili,Loro 2 proietta i propri personaggi in un limbo mono-dimensionale; un universo in cui Berlusconi è l’unico sole, che si avvicina però inesorabilmente al declino, cercando di esorcizzarlo come meglio può, provando a essere giovane e finendo per essere, però, solo ridicolo.
E alla fine è questa la spunta amare del film, il ritratto di un uomo che nonostante i soldi, il potere, il successo e l’abilità si ritrova da solo col proprio io, riscoprendosi vecchio e frangibile, non abbastanza bravo e potente da aggirare gli anni che passano, capace invece solo di ferire le uniche persone vere della sua esistenza, prima tra tutti la moglie Veronica Lario. Quest’ultima, interpretata magnificamente e con sincerità da Elena Sofia Ricci, ricalca la parte più autentica del protagonista, una donna che con amarezza si accinge a chiudere il sipario della sua vita coniugale, passando ai raggi X tutto il marcio che è in lui, dando così voce a quella parte del popolo italiano che, invece di provare misericordia per un uomo come Berlusconi, nutre ribrezzo nel sapere che la res publica è divenuta un’escamotage come tante per fuggire dagli impegni privati. Inutile sottolineare che Loro 2 non vuole solo tratteggiare un personaggio noto della scena politica, ma una serie di maschere che si muovo in simultanea in un inferno fatto di equilibri labili e muraglie cinesi invisibili; un labirinto sociale in cui solo gli asociali come Paolo Spagnolo (Dario Cantarelli) sono in grado di muoversi. Concludendo, Paolo Sorrentino conferma di essere in grado di giocare con le sue pedine sia nell’ambito del cast – schierando e valorizzando una serie di attori italiani più o meno noti – sia in tutti gli altri ambiti, mettendo in mostra una pellicola sublime, ritratto della decadenza del genere umano.
Quasi un invito a invecchiare in pace, a lasciarsi trasformare dalle rughe, a cedere alla quiete della notte; un invito a non essere come Lui e neanche come Loro, semplicemente a essere se stessi, fuori dalle logiche obbligate della società odierna.
Teresa Monaco www.cinematographe.it