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LOVING VINCENT

un film di Dorotea Kobiela e Hugh Welchman

Domenica 15 luglio - ore 21.30

Anfiteatro di Palazzo Toaldi Capra
via Pasubio, 52 – Schio (VI)

In caso di maltempo gli spettacoli saranno annullati.

L’incredibile storia della vita di Vincent Van Gogh attraverso i suoi quadri. Un potente e suggestivo racconto, incentrato sul mistero della scomparsa di uno dei più importanti pittori di sempre.

È il primo film interamente dipinto su tela: stiamo parlando di Loving Vincent, già vincitore del Premio del Pubblico al Festival d’Annecy e ora capace di conquistare il cuore degli spettatori e della critica, tanto da arrivare alla cinquina finale dell’Oscar per il Miglior Film d’Animazione contro i colossi Coco e Ferdinand.

Scheda tecnica

  • Titolo Originale

    Loving Vincent

  • Regia

    Dorotea Kobiela e Hugh Welchman

  • Paese, anno

    Gran Bretagna, Polonia,2017

  • Genere

    Animazione, Biografico

  • Durata

    95'

  • Sceneggiatura

    Dorotea Kobiela, Hugh Welchman, Jacek von Dehnel

  • Fotografia

    Tristan Oliver, Lukasz Zal

  • Colonna sonora

    Clint Mansell

  • Montaggio

    -

  • Interpreti

    Douglas Booth, Jerome Flynn, Robert Gulaczyk, Helen McCroy, Saoirse Ronan

Recensione

Un film che parla di arte con l’arte stessa, e lo fa con uno dei suoi più amati protagonisti: Vincent Van Gogh. Ci troviamo in Francia nel 1891: a pochi mesi dal suicidio del pittore, il giovane Armand Roulin riceve l’incarico, dal padre postino, di recapitare una lettera al fratello, Theo Van Gogh. Il viaggio lo porterà a scoprire qualcosa di più sulla vita dell’artista e sulle persone che hanno trascorso con lui gli ultimi giorni. Se da qualche anno a questa parte abbiamo apprezzato la grande arte al cinema grazie al racconto di mostre, esposizioni ed artisti, qui lo spettatore si trova di fronte a qualcosa di magico e meraviglioso: più di mille dipinti realizzati da oltre cento pittori, per un risultato finale che ammalia e cattura, attraversato dai colori, dalla storia e dalla malinconia. Realizzato con la tecnica Painting Animation Work Station, Loving Vincent ci trasporta letteralmente nell’arte di Van Gogh, grazie anche ad una trama accattivante che indaga sulla sua morte e sulla sua personalità. Una narrazione che alterna passato e presente, bianco e nero alle tinte pastello, depressione a voglia di vivere, regalandoci il quadro generale di un artista che ha rivoluzionato l’arte contemporanea realizzando più di 800 opere, ma che in vita ne è riuscita a vendere solo una. Un artista che ha subito umiliazioni, che era deriso e considerato pazzo, ma che nel dipingere trovava la sua pace, offrendo al mondo il valore inestimabile del suo immenso talento. Genio e sregolatezza, ancora una volta, alla base di una persona tormentata che riusciva ad esprimersi solamente con un pennello in mano, sperando un giorno di arrivare al grande pubblico. E Loving Vincent, grazie anche ai 65.000 fotogrammi che lo compongono, ripercorre i passi e scopre le persone che hanno condizionato la sua vita e l’hanno ispirato, con la riproduzione stessa di alcune opere. Un’esperienza cinematografica che non ha precedenti, il cui risultato è talmente sorprendente da far capire l’importanza artistica e culturale di chi l’arte l’ha amata per davvero, nonostante una vita difficile e piena di contraddizioni ma quasi sempre rappresentata da colori forti e positivi. Perché, come ha detto lo stesso Vincent Van Gogh, “ho preferito la malinconia che sperasse, che avesse delle aspirazioni, che cercasse qualcosa, ad una disperazione cupa e stagnante”.