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NAPOLEON

un film di Ridley Scott
(Storico-biografico / 2023 /U.S.A.-Gran Bretagna / 158')

Sabato 09 dicembre – ore 20.00
Domenica 10 dicembre – ore 15.00 e 20.30*
*Spettacolo in Versione Originale Sottotitolata in italiano

Il Napoleon di Ridley Scott interpretato da Joaquin Phoenix è un uomo particolare. Non piccolo, fuori dai classici luoghi comuni che la Storia ha aiutato a inflazionare, bensì quasi goffo, a tratti patetico: uno di quegli uomini capaci di gettarsi a terra, attirare l’attenzione per chiedere benefici e servigi da chi è già sotto il suo comando. Con le donne invece va male, in special modo con Giuseppina (Vanessa Kirby), prima moglie, a causa di un matrimonio sterile, ma pieno di adulterio e di un amore predatorio dove lei vive aggrappata a lui – pur non amandolo davvero anche perché cosa vuol dire amare? E lui vive nel respiro, nell’esistenza, negli sguardi che lei gli riserva. Napoleon è dunque un biopic nudo e crudo? No. Proprio perché tanto si è parlato di un’eventuale accuratezza storica, Ridley Scott si prende tutte le libertà possibili, dall’introduzione di questo giovane soldato fino alla sua dipartita. Nel mezzo una sequenza di virgole per testimoniare l’esistenza di un uomo diventato nel tempo leggendario, che aveva la percezione del futuro racchiusa nel suo sguardo verso l’orizzonte.

In tal senso delle grandi qualità oratorie e come stratega militare Scott decide di farne a meno, coccolandoci con un’altalena di immagini che si alternano dalle vicende quotidiane nella vita domestica, con la passione per il cibo, per il vino, il sesso bizzarro e quasi imbarazzante con Giuseppina che non genera prole, fino ai grandi successi sul campo di battaglia., Dal primo sussulto, di un giovane Napoleone che quasi non crede nelle sue capacità e si lascia andare dall’eccitazione e l’adrenalina della paura per la morte, fino allo sguardo truce e deciso sul terreno del conflitto, mentre impartisce ordini ai soldati che combattono per lui, si sacrificano e credono ciecamente nell’uomo che porta loro e la Francia alla vittoria. Napoleon a conti fatti potrebbe essere un grande film di due ore e quaranta incentrato sull’amore declinato in molte sfaccettature. C’è l’amore per la patria che non verrà ampiamente corrisposto (l’esilio), l’amore per la moglie Giuseppina che non lo riamerà allo stesso modo, pur mantenendo con la donna, anche dopo il divorzio, un rapporto profondo: Napoleone è nelle sue parole e nei suoi pensieri che riesce a diventare uomo. Nelle pieghe della trama risiede l’aspetto quasi parodistico che Scott attribuisce al personaggio storico, una visione quasi grottesca di una storia ricordata con la S maiuscola, portata avanti da un Joaquin Phoenix che detta i tempi come possibile e segue gli ordini di sceneggiatura in modo cristallino; che sia un momento dove incasellare una serie di “facce buffe” in situazioni intime, oppure ordinare ai suoi soldati la resistenza contro il nemico. Nella grande ricostruzione storica delle battaglie, queste risultano ampie, imponenti, con un gusto estetico sempre affascinante, che mai stancano lo sguardo. E si lasciano andare a una violenza efferata, ma non casuale, bensì figlia di un sistema politico e sociale specchio della Francia che risolveva i problemi sotto la lucente lama della ghigliottina. Dove il film inciampa è proprio nella possibilità di tenere incollato questo parco audiovisivo che alterna vita domestica al sangue sui campi di battaglia. Il montaggio restituisce una sensazione di compartimenti stagni, ogni sequenza è un capitolo che ha un inizio e una fine, al cambio di scena si prosegue verso la pagina successiva. Le stesse battaglie a tratti mancano di vero mordente, con la colonna sonora di Martin Phipps che ne tratteggia l’aspetto più temibile e sinistro. Napoleon è dunque un prodotto particolare: solido nella struttura, ben confezionato, che alterna momenti epici, bislacchi, goffi, pieni di coraggio e azione. Come capita solo per poche figure il film prende posizione, la sua visione, rimescolando il mito di Napoleone per donarci qualcosa di inedito, non per forza perfetto, ma ricco di sfumature interessanti.
Gabriele barducci, www.nocturno.it