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OZI – LA VOCE DELLA FORESTA

un film di Tim Harper
(Animazione / Gran Bretagna, Francia, U.S.A., India / 2024 / 86’)

Sabato 16 novembre – ore 16.00

Ozi è una piccola orangotango che vive felice con la sua famiglia nella foresta pluviale. Ma la quiete e la bellezza della sua casa verranno presto minacciate dalla mano dell’uomo. Riuscirà questa simpatica cucciola, assieme ai suoi bizzarri amici, a salvare la foresta?
PASUBIO KIDS – Un viaggio educativo per grandi e piccini attraverso il cinema
Proiezioni, dialoghi e attività in collaborazione con Jonathan Cooperativa Sociale

Recensione

L’animazione, quando indirizzata chiaramente ai più piccoli, deve trovare sempre nuovi modi per rinnovarsi e raccontare l’attualità. Lo fa anche Ozi – La voce della foresta diretto da Tim Harper che, dopo l’anteprima alla 54° edizione del Giffoni Film Festival, arriva al cinema. Prodotta da Leonardo DiCaprio e realizzata in ottica green, proprio per parlare alle nuove generazioni a cui sappiamo sta molto a cuore il destino del nostro Pianeta, la pellicola è ambientata nella foresta pluviale. La protagonista Ozi è una giovane orangotango il cui habitat naturale viene distrutto dall’uomo. Salvata da un gruppo di volontari e convinta che i genitori siano morti nell’incendio, impara a comunicare con la lingua dei segni, si affeziona agli umani e diventa nientemeno che un’influencer poiché affascinata dalla tecnologia. Proprio quest’ultima però le farà scoprire che mamma e papà potrebbero essere ancora vivi: a quel punto dovrà prendere la decisione più difficile di tutta la sua vita. Già da queste prime informazioni, è chiaro come la storia di Ozi provi ad unire gli strumenti odierni come i tablet e i social network con la battaglia per la salvaguardia del pianeta Terra, molto cara a DiCaprio. Ozi decide di abbandonare la propria comfort zone e partire per un lungo viaggio verso il villaggio degli umani per vederci chiaro sul destino dei genitori e su quello dell’intera foresta. Un ribaltamento interessante rispetto al plot a cui siamo abituati, dell’animale cresciuto dall’uomo in cattività che qui invece deve trovare il coraggio di abbandonare le coccole a cui era abituato. Anche Ozi però attraversa un viaggio di formazione sia fisico sia metaforico, accompagnata da una scimmia e un ippopotamo che cercano anche loro il proprio posto nel mondo ma hanno perso fiducia nel concetto di “casa”, sentendosi destinati a rimanere nomadi. Questo percorso li porterà a confrontarsi con tematiche attualissime come la deforestazione, il seguito e il potere della comunicazione virtuale, la presa di consapevolezza delle persone e la loro sensibilizzazione.
Il film d’animazione, che diventa un invito a provare a cambiare il mondo fin da bambini, con piccoli gesti e con un’educazione mentale che sia già ecosostenibile, utilizza l’ironia e l’avventura come strumenti per parlare di temi più maturi e seri. Il tema cardine* accanto a quello ecologista è la definizione di cosa si consideri casa, se un luogo fisico oppure le persone che formano i propri affetti. Il messaggio di fondo è attuale e potente. Gli animali della foresta ricoprono un doppio ruolo come gli umani rappresentati: nessuno è solo buono o solamente cattivo, ma sono entrambi pieni di sfumature e divengono parte di entrambe le categorie, sia causa sia soluzione alla crisi climatica imperante, ed è in questa scala di grigi che si eleva il film, diventando qualcosa di più di semplice intrattenimento per bambini.
Federico Vascotto, movieplayer.it