THE MENU
The Menu mette in scena la storia di Tyler (Nicholas Hoult), un appassionato di cucina che, accompagnato dalla splendida Margot (Anya Taylor-Joy), realizza il sogno di una vita: andare a cena dallo chef Slowik (Ralph Fiennes), un guru che, assieme al suo efficiente staff, gestisce un ristorante esclusivo su una piccola isola del Pacifico. La coppia, assieme ad altri fortunati clienti, non vede l’ora di provare il menù ricercato dello straordinario cuoco, tuttavia l’esperienza che vivranno sarà diversa da quella che avevano immaginato.Scritta da Seth Reiss e Will Tracy (il secondo ha lavorato con il regista nella premiata serie HBO Succession), The Menu è una dark comedy che si evolve, nel corso della sua durata, in un thriller/horror teso e in alcuni momenti quasi scioccante; tanto che negli States il film è Rated-R, ovvero vietato ai minori di 17 anni.
Recensione
Mark Mylod, da bravo mestierante, sfrutta al meglio tutte le risorse a sua disposizione: la regia è solida, la gestione dei tempi narrativi è convincente – grazie anche al contributo in fase di montaggio di Christopher Tellefsen (A Quiet Place) – e dal punto di vista visivo c’è dietro un lavoro di ricerca dell’immagine notevole. Il merito, oltre che di Mylod, è del direttore della fotografia Peter Deming, collaboratore di David Lynch in Twin Peaks – Il Ritorno, Strade Perdute e Mulholland Drive.
The Menu racconta, in maniera decisamente originale, quello che è diventato oggi il panorama dell’alta cucina mondiale: i cuochi sono ormai diventate delle vere e proprie superstar, quasi dei profeti da venerare e ammirare in ogni loro aspetto comprese le loro stravaganze – da questo punto di vista non mancano parallelismi con la satira sull’arte contemporanea operata da Ruben Östlund in The Square. Mylod e gli sceneggiatori utilizzano appositamente un tono surreale per esasperare il fanatismo che si è creato attorno a queste figure e, in gran parte della durata del lungometraggio, riescono efficacemente a smitizzare questo mondo.onostante l’ottima fattura, The Menu non ha l’ambizione di inseguire la provocazione artistica di registi del calibro di Marco Ferreri (La Grande Abbuffata) o Peter Greenaway (Il Cuoco, il Ladro, Sua Moglie e l’Amante). Mark Mylod non è un autore: è più uno shooter – termine molte volte utilizzato con un’accezione dispregiativa – ma con la sua esperienza e la sua professionalità regala al pubblico quasi due ore di intrattenimento intelligente e per nulla scontato.