THE SQUARE
16, 17, 18 gennaio 2018
Christian è un curatore di un prestigioso museo d’arte contemporanea all’interno dell’ex palazzo reale di Stoccolma.
Il museo sta per esporre una nuova opera d’arte, intitolata La piazza (The Square), un’installazione che consiste in un quadrato posato a terra il cui perimetro è illuminato. L’area delimitata da questo quadrato rappresenta un luogo dove tutti possiedono uguali diritti e doveri, tanto da essere artisticamente definito «un santuario di fiducia e altruismo».
Nel frattempo, una serie di eventi inaspettati metterà in discussione l’atteggiamento di Christian nei confronti della sua ormai celebre installazione…
Scheda tecnica
Titolo Originale
The Square
Regia
Ruben Östlund
Paese, anno
Svezia, Germania, Francia, Danimarca,2017
Genere
Drammatico
Durata
142’
Sceneggiatura
Ruben Östlund
Fotografia
Fredrik Wenzel
Colonna sonora
-
Montaggio
Jacob Secher Schulsinger, Ruben Östlund
Interpreti
Claes Bang, Elisabeth Moss, Dominic West, Terry Notary, Linda Anborg, John Nordling, Emelie Beckius, Jan Lindwall, Sarah Giercksky, Christopher Læssø
Recensione
Ruben Östlund ritorna nella fredda e aspra satira tipica di certo cinema nord-europeo che già aveva caratterizzato il precedente “Forza maggiore“. Tuttavia in “The square” — film vincitore della Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes — si percepisce una ricerca ancora più approfondita di quella che è la società e i suoi dilemmi. Se in “Forza maggiore” la messinscena era più statica nel senso che lasciava ai personaggi il compito di muovere l’azione mentre la telecamera se ne stava fissa su di loro, in “The square” Östlund si muove nello spazio cercando quasi di esplorare i suoi personaggi in tutte le dimensioni. A dirla tutta, lo stesso film diventa una grande installazione d’arte contemporanea, anche in ragione di alcune soluzioni registiche e narrative inaspettate, come ad esempio la soggettiva utilizzata nella sequenza del rapporto sessuale tra il protagonista e il personaggio di Elisabeth Moss o il modo in cui la telecamera segue il personaggio di Oleg (Terry Notary) nella scena della sala da pranzo. Östlund sembra insomma servirsi degli stessi mezzi dell’arte moderna per comunicare qualcosa che è al contempo il nocciolo — e la base ridicola — del film.
L’ironia, inoltre, mostra come l’autore cerchi la vena comica nelle situazioni esasperandole (a tratti inserendo veri e propri siparietti slapstick): gli stessi personaggi sono posti in situazioni grottesche provocando così il sorriso perfido del pubblico che, pur divertendosi, non vorrebbe certo trovarsi loro posto. Proprio per questo, in fin dei conti, “The Square” può forse dirsi una commedia satirica che instaura un rapporto giocoso con il pubblico. A tratti lo infastidisce, a tratti lo diverte, instillando il quesito di quale sia il vero fine nelle regole, nell’etica e negli ideali politici della società odierna.
Afferma Claes Bang, protagonista del film: «Credo che sia stato August Strindberg a dire che tutto il teatro politico fa schifo, ma che il miglior tipo di teatro è sempre politico. Ecco, non volevamo fare un film politico, eppure lo è. Perché commenta il modo di vivere qui in occidente, dove cerchiamo tutti di condurre una vita decente e poi improvvisamente chiudiamo gli occhi davanti a cose in cui sarebbe meglio aprirli. Non reggiamo il peso di queste situazioni. Il film sottolinea proprio questo: l’ipocrisia della vita occidentale¹.» .
A cura di Rocco Zaupa
Fonti:
¹Pierpaolo Festa di Film.it
Minima Moralia di Quinlan.it
Ruben Östlund
Östlund ha iniziato la sua attività negli anni novanta come regista di video sciistici, per poi andare a studiare alla scuola di cinema di Göteborg, presso la quale si è laureato nel 2001.
È il cofondatore, assieme al produttore Erik Hemmendorff, della casa di produzione Plattform Produktion, che produce i suoi film.
Nel 2004 ha diretto il suo primo lungometraggio non documentaristico, Gitarromongot (noto anche come The Guitar Mongoloid ). Il film ha vinto il premio FIPRESCI alla 27ª edizione del Festival cinematografico internazionale di Mosca ed è stato candidato al Nordic Council Film Prize. Il cortometraggio di Östlund Händelse vid bank (o Incident by a Bank) ha vinto il Golden Bear come miglior cortometraggio alla 60ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino e il Grand Prix al Tampere Film Festival nel 2011.
Nel 2008 e nel 2011 dirige altri due lungometraggi, De offrivilliga (o Involontary) e Play.
Nel 2014 vince nella sezione Un certain regard del Festival di Cannes con il film Forza maggiore.