TRIESTE È BELLA DI NOTTE
(Documentario / 2023 / Italia / 75')
Serata organizzata in collaborazione con Il Mondo nella città, Collettivo Rotte Balcaniche
Incontreranno il pubblico Gianfranco Schiavone di Ics Ufficio Rifugiati Onlus e RiVolti ai Balcani e Stefano Collizzolli,
uno dei registi del film.
Prezzo Biglietto intero 6€
Prezzo Biglietto ridotto 5€
Le luci di Trieste che si riflettono sull’acqua del mar Adriatico come un faro di speranza per gli immigrati che cercano di raggiungere l’Italia attraverso la Rotta Balcanica, un viaggio a piedi che permette di accedere all’Europa attraverso una strada che parte dalla Turchia, attraversa la Grecia, Croazia e Slovenia fino all’agognata meta italiana. Con Trieste è bella di notte i registi Matteo Calore, Stefano Collizzolli, Andrea Segre ci portano a conoscere i coraggiosi e i disperati che intraprendono questa rotta in cui fame, pericolo e violazioni dei diritti umani sono all’ordine del giorno.
Recensione
Attraverso la rotta dei balcani i migranti che desiderano raggiungere l’Europa arrivano Trieste. È un viaggio duro in cui niente è garantito in quanto, oltre ai rischi legati al viaggio e agli abusi di potere delle autorità, una volta giunti nel nostro paese non esiste la certezza di poter rimanere, in quanto i procedimenti di richiesta di asilo possono anche essere rifiutati. Nei casi peggiori i migranti scoperti sul confine, fino a poco tempo fa, venivano riportati direttamente in Slovenia dalla polizia tramite la pratica delle “riammissioni informali”.Trieste è bella di notte, attraverso un montaggio di testimonianze orali, filmati d’archivio e riprese dei cellulari dei protagonisti, approfondisce l’argomento andando oltre il singolo numero statistico e dando un volto e una voce ai rimpatriati. Sfruttando le numerose fonti e gli archivi, i registi riescono ad evidenziare le contraddizioni di uno stato italiano in cui, nonostante l’adesione ad un regolamento comunitario che prevede l’obbligo della valutazione caso per caso di ogni singolo richiedente asilo, tollera l’esistenza di uno strumento anticostituzionale come le “riammissioni informali” che, come avvalorato dall’onorevole Achille Variati durante un intervento in senato, vengono eseguite sui migranti trovati al confine italo-sloveno anche «nel caso in cui facciano richiesta di protezione internazionale» e vengono liquidate come «prassi» che quindi non rilascia nessuna documentazione scritta.
Gianluca Tana, www.sentieriselvaggi.it