UN COLPO DI FORTUNA
(Drammatico-Thriller / 2023 / Francia-Gran Bretagna / 96')
Sabato 16 dicembre – ore 20.00
Domenica 17 dicembre – ore 16.00, 18.00 e 20.30*
*Spettacolo in Versione Originale Sottotitolata in italiano
Mentre sta andando nel luogo dove lavora, una casa d’aste, Fanny incrocia casualmente Alain, un ex compagno di liceo a New York che ora fa lo scrittore. La donna, al secondo matrimonio, sembra felicemente sposata con Jean, un uomo facoltoso, e vive in un grande appartamento di un quartiere esclusivo della città. La professione del marito è poco chiara; in una delle grandi battute fulminanti del film si sa che “rende i ricchi ancora più ricchi”. Fanny e Alain si cominciano a frequentare. Si comportano come due amici che si sono ritrovati. Poi s’innamorano. Ma Jean sospetta qualcosa e decide di agire.
Un colpo di fortuna è, a prima vista, una commedia riconoscibilissima nello stile di Allen ma le luci di Vittorio Storaro stavolta hanno un effetto depistante. Innanzitutto si vede subito che è uno dei suoi film più ispirati proprio nel modo in cui cattura tanti piccoli dettagli dell’esistenza quotidiana, dai noiosi weekend in campagna dove si possono fare trekking, kayak e battute di caccia, alle insalate mangiate sulle panchine di un parco o le bottiglie di vino comprate al supermercato condivise nella casa affittata da Alain dove si vedono i tetti di Parigi. Ma vira quasi subito verso il thriller già dalla scena in cui Jean chiede insistentemente a Fanny di indossare l’anello. Un colpo di fortuna comincia a sterzare dalle parti di Match Point, rafforzate ulteriormente dalle scene in cui l’uomo gioca con il suo sofisticato modello di trenini in cui mostra già come sia un maniaco del controllo. Quella del film di Allen è un’ennesima variazione sul caso e sul destino, ma anche una nostalgia per un cinema analogico (il manoscritto a mano) che, come in un noir, fa vedere cosa si nasconde dietro il volto dei suoi attori. Non è solo il caso di Melvil Poupaud ma anche della protagonista Lou de Laâge – vista, tra gli altri, in L’attesa di Piero Messina e Agnus Dei di Anne Fontaine – solo in parte vittima ma anche figura respingente che porta sullo schermo molte delle nevrosi dei personaggi femminili di Allen.Però c’è ancora il gioco del cinema, con la madre di Fanny (Valérie Lemercier) che potrebbe essere un’ombra incombente come quella di New York Stories o che si mette a fare il detective come solo Allen avrebbe potuto fare come attore. A differenza di tutti i film dei registi over80 che danno prova delle loro lezioni di regia in interno (con risultati diversissimi, ce ne hanno dato prova Polanski con The Palace e Friedkin con The Caine Mutiny Court-Martial), il cinema di Woody Allen invece ha bisogno di aria, di respirare, di creare quel contatto familiare, intimo e segreto con le città che ama. Per questo Un colpo di fortuna svela altre zone sconosciute o dimenticate del suo cinema. E ne ritrova altre che confermano come questo film sia particolarmente riuscito, come la caratterizzazione geniale del killer che non sa usare il fucile. Con i bellissimi La ruota delle meraviglie, Un giorno di pioggia a New York, a cui vanno aggiunti anche alcuni momenti di Rifkin’s Festival, Woody Allen è in stato di grazia. Per questo, ora ancora più di prima, già si aspetta il prossimo film, il numero 51.
Simone Emiliani, www.sentieriselvaggi.it