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UNA QUESTIONE PRIVATA

un film di Paolo e Vittorio Taviani

27, 28, 29 marzo 2018

Estate del ’43.Tra i boschi delle Prealpi piemontesi tre ragazzi vivono l’estate dei grandi amori. Fulvia è amata da Milton, introverso e appassionato, e Giorgio, solare ed estroverso. 

Lei sembra interessata a entrambi. 

Ma non c’è tempo per crescere: in un anno Milton e Giorgio sono diventati partigiani e affrontano la vita e la storia. 

La governante di Fulvia, incontrata per caso da Milton, gli insinua un dubbio pesante: la ragazza, forse, ha avuto una storia con Giorgio. Per Milton si ferma tutto, la lotta partigiana, le amicizie maschili, l’odio per i fascisti, e corre attraverso le nebbie delle langhe per trovare Giorgio. Che nel frattempo è stato fatto prigioniero dai fascisti…

Scheda tecnica

  • Titolo Originale

    Una Questione Privata

  • Regia

    Paolo e Vittorio Taviani

  • Paese, anno

    Italia,2017

  • Genere

    Storico

  • Durata

    120'

  • Sceneggiatura

    Paolo e Vittorio Taviani

  • Fotografia

    Simone Zampagni

  • Colonna sonora

    Giuliano Taviani, Carmelo Travia

  • Montaggio

    n.d.

  • Interpreti

    Luca Marinelli, Lorenzo Richelmy, Valentina Bellè, Francesco Turbanti

Recensione

Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio, che l’autore piemontese scrisse nei suoi ultimi anni di vita e che venne pubblicato postumo da Garzanti nel 1964.I talo Calvino lo definì come il romanzo che tutti gli scrittori della Resistenza avrebbero voluto scrivere. Calvino ha inoltre scritto che « Una questione privata […] è costruito con la geometrica tensione d’un romanzo di follia amorosa e cavallereschi inseguimenti come l’Orlando furioso, e nello stesso tempo c’è la Resistenza proprio com’era, di dentro e di fuori, vera come mai era stata scritta, serbata per tanti anni limpidamente dalla memoria fedele, e con tutti i valori morali, tanto più forti quanto più impliciti, e la commozione e la furia. […] » (Italo Calvino, Prefazione a Il sentiero dei nidi di ragno, 1964.)

 

Non è certo la prima volta che i fratelli Taviani si cimentano con i temi della Resistenza. Nel 1982, con «La notte di San Lorenzo», hanno firmato uno dei loro tanti capolavori, rievocando la strage del Duomo di San Miniato e raccontando la fuga verso «gli americani» di un gruppo di abitanti del paese toscano. E tantissimi sono gli adattamenti letterari su cui hanno faticato, compresi gli ultmi «Cesare deve morire» (Orso d’oro a Berlino) e «Meraviglioso Boccaccio». 

 

La figlia dello scrittore partigiano, Margherita Fenoglio, conferma: «Sono lieta e orgogliosa che due maestri come i fratelli Taviani abbiano scelto di lavorare su un testo straordinario come “Una questione privata”. Non ho ancora avuto contatti diretti con loro, ma spero che ci sia presto l’occasione magari proprio qui ad Alba o in Langa, dove so che la produzione è impegnata nei sopralluoghi. Considerate le loro opere, se andrà male faranno un bel film e se andrà bene faranno un capolavoro».  

 

L’interesse del Cinema per l’opera di Fenoglio non è nuovo. Nel 1991 Alberto Negrin ha realizzato una riduzione televisiva di «Una questione privata» e prima si erano cimentati Alessandro Cane e Giorgio Trentin, mentre è del 2000 il film che Guido Chiesa ha tratto da «Il partigiano Johnny» e del 1977 quello che Sandro Bolchi realizzò per la tv da «La paga del sabato». Opere interessanti, ma forse mancava ancora un grande autore: Fenoglio ne ha trovati due. 

 

 

Fonti:

Wikipedia 

Roberto Fiori – La Stampa 

Paolo e Vittorio Taviani

Paolo (8 novembre 1931) e Vittorio (20 settembre 1929) sono due fratelli toscani che nel 1960 approdano al cinema come assistenti di Joris Ivens nel film tv L’Italia non è un paese povero. 

Nel 1962 dirigono con Valentino Orsini il film Un uomo da bruciare (1962), con Gian Maria Volonté, che diventerà nel tempo il loro attore preferito. 

Lavorano con Ugo Tognazzi in I fuorilegge del matrimonio (1963). Nel 1967, anticipano gli avvenimenti del ’68 con il film a episodi I sovversivi. Con Volonté raggiungono il grande successo realizzando Sotto il segno dello scorpione (1969). Dirigono un perfetto Mastroianni in Allonsanfan (1974), a cui seguono Il prato (1979) La notte di San Lorenzo (1982). Con Padre padrone ottengono la Palma d’Oro 1977 e Kaos (1984) diventa un grande successo di pubblico e critica. 

Nel 2007 i registi realizzano “La masseria delle allodole”, che tratta del genocidio compiuto dai turchi nei confronti della popolazione armena durante gli anni della Prima Guerra Mondiale: l’opera viene presentata nella sezione Berlinale Special al Festival di Berlino e riceve il riconoscimento dell’Efebo d’Oro. 

Nel 2012 i Taviani tornano a Berlino, dove viene proposto in concorso e consacrato “Cesare deve morire”, pellicola in cui i detenuti del carcere laziale di Rebibbia mettono in scena la tragedia shakespeariana che dà il titolo al film: “Cesare deve morire” si aggiudica l’Orso d’Oro nella rassegna tedesca, ma vince anche il David di Donatello per la migliore regia e quello per il miglior film. 

Nel 2015 portano sul grande schermo, per l’ennesima volta, un’opera letteraria: questa volta si tratta addirittura del “Decameron” di Giovanni Boccaccio, rappresentato nel film “Maraviglioso Boccaccio”.