UNA STORIA VERA
(U.S.A. / 1999 / Biografico – Avventura - Drammatico / 112’)
12, 13, 14, 15* febbraio 2024
* Versione originale sottotitolata in italiano.
Laurens, Iowa. Il settantatreenne Alvin Straight conduce un’esistenza serena insieme alla figlia Rosie, quando una sera viene avvertito da una telefonata: suo fratello Lyle, con il quale non ha rapporti da diversi anni, ha avuto un infarto e non sta bene. Alvin decide così di andarlo a trovare ma, dato che non ha più la patente, intraprende il viaggio a bordo di un lento trattorino rasaerba. Quasi quattrocento chilometri lo separano dal fratello e durante il lungo itinerario Alvin avrà modo di conoscere diverse persone: una ragazza incinta scappata di casa, un gruppo di ciclisti, una ospitale coppia di coniugi, due buffi meccanici gemelli, un sacerdote. La calorosa galleria di personaggi e lo sterminato paesaggio americano lo accompagneranno fino all’arrivo.
Recensione
Un uomo anziano vuole raggiungere il fratello per fare pace con lui ma ha solo un modo per farlo: prendere un piccolo trattore e attraversare mezza America. The Straight Story cerca di recuperare, sia pure in versione destrutturata, lo spirito del road movie classico. In qualche modo, Lynch intende suggerire che The Straight Story è Cuore selvaggio ribaltato, dove al posto di Big Tuna c’è una ospitale e umanissima comunità rurale, al posto degli incidenti più feroci vi sono tragici scontri con una natura benigna, e in cui la violenza degli uomini sugli uomini cerca di essere ricomposta attraverso un viaggio e un perdono. Ora, vi sono due modi di interpretare The Straight Story: vi è chi pensa che in fondo Lynch non sia cambiato gran che, e va alla ricerca degli elementi perturbanti del film mostrando che ci troviamo pur sempre di fronte a un mondo più vicino all’incubo che al sogno; e chi pensa che si tratti di un Lynch (troppo) pacificato. Ebbene, entrambe le fazioni, apparentemente in lotta, sbagliano. The Straight Story è purissimo Lynch, ma al contrario. Il film sembra una folle scommessa vinta: utilizzare tutti i materiali lynchani, esporli ‘al sole’, volgerli al positivo e raccontare l’America. The Straight Story racconta decoro, dignità e onore in tutte le sue forme, attraverso un viaggio a tappe (più una falsa partenza) che si presenta comunque ‘straight’ come il protagonista, diretto e cocciuto. Le derive non inficiano il percorso – al contrario del suo opposto Cuore selvaggio – anzi lo rafforzano. Alvin, infatti, non solo ha scelto il viaggio, ma ha scelto di farlo lentamente. Rispettoso della propria età, il protagonista va a otto chilometri orari e si prende il tempo che gli è necessario per camminare attraverso la fetta di America che lo divide dal fratello malato. La strada diventa il luogo in cui meritarsi il perdono.
Roy Menarini
Ho sempre detto che Una storia vera è il mio film più sperimentale, ben diverso da quelli che ho fatto prima, ma alla fine è tutto un esperimento. Raccogli quelli che ti sembrano i pezzi giusti, ma finché non li metti insieme non ne avrai la conferma. Per scatenare l’emozione deve esserci il giusto e delicato equilibrio tra immagini, suoni, musica e dialoghi. Come entra la musica, a quale volume, come esce: questi dettagli devono essere perfetti, e la musica che scrisse Angelo [Badalamenti] fu determinante. C’è gente che ancora guarda il film aspettandosi che accada qualcosa di terribile. Una persona che era in coda per assistere all’anteprima ha sentito una signora alle sue spalle dire: “Curioso che esistano due registi che si chiamano entrambi David Lynch”.
David Lynch